Risultati non proprio come ci aspettavamo ma comunque che ci danno dei segnali interessanti su cui lavorare.
La Coppa Italia AWKJI appena conclusa ci regala solo due medaglie: l'oro di Anastasyia Marchenko nella categoria Juniores cinture verdi e il bronzo di Olga Pandolfini nella categoria Ragazzi bianche, alla sua prima
gara.
I risultati cui ci hanno abituato i nostri atleti questa volta non sono arrivati.
Tutti gli i nostri allievi in gara hanno dato comunque il massimo e hanno dimostrato lo stesso impegno messo in allenamento.
Per una serie di circostanze un po' sfortunate ci siamo trovati decimati a
partecipare. Tra gli assenti anche i nostri tre atleti azzurri che di solito caricano un po' gruppo.
Questa volta è mancato un po' di comportamento di gara, nulla a che dire sulla preparazione tecnica, ma
qualcosa invece da correggere ancora sullo spirito con cui si sale sul tatami.
Diciamo che la tensione ha fatto brutti scherzi a molti che hanno commesso quell'errore di troppo che ha compromesso la prestazione.
Una menzione particolare alle due cinture marroni Emanuele Corbellini e Maxim di Salvo. Il primo al suo esordio in una categoria Agonisti e in un a pool che è risultata la più numerosa di tutta la competizione si è
piazzato quinto su circa 20 atleti. Il secondo, Maxim, alle prese con due kata superiori. Per lui era la prima volta (come anche Emanuele), ma ha dato un'ottima prova di carattere tradita solo da un piccolo errore che gli è costato punti preziosi.
Per quanto riguarda tutti gli altri il podio non è arrivato ma i piazzamenti, tutti nelle zone alte delle varie classifiche, dimostrano che basta ancora poco per trasformare il lavoro fatto in medaglia.
Se la maggior parte è stato bravo nella prima prova, che ribadiamo essere importante, nella seconda ha un po' "mollato" la tensione.
E' uno dei risultati meno felici delle gare cui abbiamo partecipato, ma forse quella da cui possiamo imparare di più, tutti quanti.
Le gare sono così, a volte si vince e a volte si perde. Si continueranno però a fare per guadagnarci ciò che ci sudiamo in palestra e che meritiamo tecnicamente. Lavorando però di più sulla concentrazione e la ricerca del risultato.
Rimane comunque un gioco, che però vorremmo portasse il sorriso sui vostri volti regalandovi il giusto divertimento.
A.S.D. Yamashita Club
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